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Collezione Passa-Tempo

Benvenuta SpeasyGirl!

Siamo lieti di accompagnarti alla scoperta della collezione PASSA-TEMPO.
Ogni t-shirt ti riporterà a pensare ad alcuni termini del passato che oggi rivivono con la stessa enfasi nelle EMOJI, figlie dell’era tecnologica e della modernità.

Ma tempi e spazi nel corso della vita tendono a combaciare molto più spesso di quanto tu non pensi.

6 parole 1 tema tutto italiano
3 generazioni a confronto e tanta creatività​

Trillo-Generation

Eri in camera tua con la porta rigorosamente chiusa, probabilmente erano le nove della sera e tu avevi Messenger aperto, con diversi contatti che ti vedevano presente e che ti volevano parlare. Ma mannaggia a te che stavi aspettando quel trillo, quello speciale, quello che quando lo sentivi ti sembrava quasi avesse un suono diverso.

La persona che aspettavi da tutto il giorno di sentire in chat era finalmente collegata: era un’emozione che non si poteva spiegare e nessuno poteva rovinarti quel momento in attesa di pura estasi.

Oggi giorno siamo sempre attivi sui social Facebook, Instagram, twitter, Tik Tok e in qualche modo è come se stessimo ancora aspettando quel trillo in camera… cosa è in fin dei conti un mi piace di oggi se non un trillo di una volta?

Certo il mi piace viene da ogni dove mentre il trillo era la dimostrazione di un mi piace per noi speciale.

È tutto o-kappa

RAGAZZE È TUTTO O-KAPPA?

C’era lei, quell’amica che era in classe con te che aveva un modi fare più tosto rispetto al tuo, e che magari ti ha protetta o difesa da compagne ancora più dure di lei; quell’amica lì che ancora incontri per l’aperitivo e che magari sta ancora cercando se stessa, quell’amica che non saprà mai di essere stata la tua spalla nei momenti in cui non riuscivi a esprimere a nessuno quello che provavi. Hai capito!

Quella ragazza sembrava superficiale e spavalda e quando ti vedeva la mattina parlare in gruppo con il resto delle compagne, batteva la mano sulla spalla delle altre e diceva semplicemente:

“Ragazze è tutto O-KAPPA?”

e tu in quel momento con lei vicino sentivi davvero che era tutto davvero tutto ok.

E questa frase scritta è diventata una dedica che ciascuno di noi ha scritto sul suo diario come ricordo di una generazione che era convinta che tutto potesse andare per il verso giusto.

Hitmaniami

Era l’estate del 1994 e in televisione trasmettevano festivalbar con tutti quei cantanti che una volta ascoltati non avresti potuto lasciare più. 

Era la volta dei Cranberries con “Zombie” e io avevo solo sei anni sarebbero dovuti passare altri anni perché io iniziassi a sentire il bisogno di riascoltare brani come questo. 

Era la volta dei CD di Festivalbar e di Hitmania-dance Estate con 10 canzoni che non se le filava nessuno ma quelle due tre che avresti fatto di tutto pur di ascoltarle. La verità è che la musica continua a fare bene, ricevere dediche ci fa sentire al centro dell’attenzione.

Ecco perché HITMANIAMI fa percepire ancora nell’aria quel senso di benessere, e il piacere di ascoltare la musica come se fosse la colonna sonora della nostra vita, magari dedicata dall’amico del cuore o da una persona speciale per poi ritrovarsi insieme a cantarle in compagnia.

Camomillati

E quando andava tutto storto?!

Ecco che arrivava quell’amica, quella serafica, quella che non si sarebbe lasciata smuovere proprio da nulla. Ti veniva vicino, ti appoggiava le mani sulle spalle, ti fissava negli occhi e ti diceva

“Non prendertela, dai non ti innervosire lo sai che è fatta così, ma si dai ce l’hai fatta con la verifica di matematica. Sei troppo pessimista e camomillati un po’.”

E forse in quel momento nel turbinio di una tempesta ormonale e in piena crisi adolescenziale ti rendi conto che quella parola ti distende i nervi e si ti fa pure sorridere e forse oggigiorno se ci camomillassimo di più sarebbe un mondo molto più bello da vivere.

Squillofrenici

È inutile girarci intorno in fin dei conti il cellulare ha rivoluzionato la vita di tutti e ha segnato in particolar modo quella dei giovani; ha contraddistinto la nostra fase più delicata dell’adolescenza perché pur non potendoci permettere una spesa eccessiva ci ha consentito di raggiungere la persona amata anche un minuto dopo l’altro.

Ti faccio uno squillo? Mi fai uno squillo se mi stai pensando? E se ti faccio lo squillo mi prometti che non tiri su altrimenti mi vanno giù i soldi.

Si trattava di cose semplici e condivise: il decriptare i messaggi che venivano scritti senza spazi e punteggiatura per risparmiare un SMS. L’inviare uno squillo invece che un sms, perché si erano esauriti i messaggini della summer e della Christmas card per fare gli auguri o semplicemente mandare 100 squilli per dire mi manchi.

Ma lo squillo non è scomparso è rimasto comunque con noi, lo utilizziamo per esempio quando vogliamo dire che siamo arrivati in un determinato posto o semplicemente quando vogliamo dire a qualcuno ti sto cercando, tira su quella cornetta…

Limoniamo?

Forse dirlo così ci faceva sentire dei leoni, era un modo per andare diretti a un punto senza apparire imbarazzati.

Il gergo sembrava caratterizzarti in simpatia e non in sfrontatezza. E la reazione poteva essere quella di un sorriso forzato che però non sfociava in un pugno in faccia.

Molte coppie ve lo assicuro sono arrivate all’altare grazie a questa parolina che davvero non ci rendiamo conto di quanto sia evocativa.

Ma il motivo vero e proprio la metafora sottesa è un incastro di sensi? Quindi la limonata è dissetante e così lo sono i baci, oppure le lingue con quel attorcigliarsi, sfiorarsi toccarsi disegnano veramente nella guancia dell’altro almeno un mezzo limone?

Non lo sappiamo forse solo le vecchie generazioni avrebbero la risposta a questo spinoso problema.

Ma nel frattempo LIMONIAMO 4ever!!!